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Per i Magistrati, e non solo per quelli appartenenti alla Suprema Corte, Sabrina è dunque una gran bugiarda. Sapeva benissimo che fine aveva fatto la cugina e tutto quello che raccontava aveva come unico scopo il depistaggio, per tenere carabinieri e magistrati il più possibile lontani da casa sua e dalla scena del delitto. Colpevolisti o innocentisti, ognuno può vederla come vuole. O se ancora non si è fatto un’idea, può rivederla come un film. Avetrana ha riempito Internet, giornali, trasmissioni televisive e oggi quel materiale permette di tornare indietro, premere play e ripartire da zero.
In questo viaggio a ritroso ci troviamo all’interno di una Avetrana diversa dal normale, la cui quiete di paese nelle campagne tra il Salento ed il Tarantino viene sconvolto da un atroce delitto, perpetrato ai danni di Sarah Scazzi, ragazzina iscritta al secondo anno dell’istituo alberghiero. Una Avetrana, quindi, nuova, suo malgrado, dove i protagonisti sono diventati i parenti di questa giovane vita spezzata per ragioni che, oggi, possiamo asserire davvero futili. Queste persone, Sabrina Misseri, Michele Misseri, Cosima Serrano, iniziano a diventare i protagonisti di una macabra vicenda, addirittura di loro si parla come di persone note a tutti, tanto che il padre di Sabrina diventa per tutti lo Zio Michele.
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